PIANTE, MEDICINALI E FITODEPURAZIONE

Un interessante studio dell’Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale (IBAF) di Monterotondo (Roma), facente capo al CNR, ha evidenziato come una pianta acquatica, la Lemna gibba, sia in grado di tollerare elevate concentrazioni di ibuprofene senza subire danni a livello fisiologico.
Tale scoperta, oltre ad essere importante in quanto rappresenta la prima evidenza di come anche le piante, oltre all'uomo, ai funghi ed ai batteri, possono metabolizzare tale molecola, costituisce un punto di partenza importante per valutare la possibilità di utilizzare Lemna gibba negli impianti di fitodepurazione delle acque per eliminare i residui di farmaci.
Tale utilizzo si renderebbe di particolare utilità in quanto, se ci si riferisce specificatamente all'ibuprofene, questo viene quasi completamente rimosso dai moderni sistemi di depurazione delle acque ma, malgrado questo, le concentrazioni della molecola nei corsi d'acqua superficiali destano comunque preoccupazioni rispetto all'equlibrio ecologico degli ecosistemi.
Lemna gibba (Lenticchia d'acqua spugnosa)
E' una specie idrofila natante (che quindi non si ancora al substrato ma galleggia sull'acqua) dotata di corta radice e di foglie ovali verde-pisello larghe 2 - 3 mm e con pagina inferiore spugnosa.
Si riproduce quasi esclusivamente per via vegetativa (fiorisce solo molto raramente) ed è in grado di formare fitte colonie che arrivano a ricoprire completamente lo specchio d'acqua che abitano, che deve essere caratterizzato da stagnazione o, al massimo, da una leggera corrente.
E' diffusa nella fascia a clima temperato di tutti i continenti (non è però presente in Oceania).
Viene spesso utilizzata, per i suoi elevati e facilmente rilevabili ritmi di crescita, negli studi di ecotossicologia.
Ibuprofene
E' uno dei più utilizzati FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) sia in medicina umana che veterinaria come analgesico e come antinfiammatorio.

PIANTE, MEDICINALI E FITODEPURAZIONE

Nessun commento:

Posta un commento